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Autor Tema: WSSP 2008  (Leído 4998 veces)

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Desconectado Tillis

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #15 en: 28 de Diciembre de 2007, 16:15:17 pm »
Pere Riba y Fores se quedan sin montura los dos para la temporada proxima??

Desconectado pablito

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #16 en: 28 de Diciembre de 2007, 19:17:35 pm »
Pere Riba se ha jubilado de la competición. Seguirá como piloto probador para kawa ;)

Vs

Desconectado Ocotillo

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #17 en: 29 de Diciembre de 2007, 02:06:04 am »
Pere sigue en Kawasaki como piloto de pruebas pero jubilado de las carreras y no tengo, todavía, noticias de Xavier.

Manu23

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #18 en: 29 de Diciembre de 2007, 12:10:51 pm »
Para el que preguntaba por Charpentier y Curtain. Charpentier se ha retirado de la competición y Curtain esta en el Campeonato Australiano de SBK desarrollando la MVAgusta, puede salir de Wild card en Australia y al final del campeonato.
« última modificación: 29 de Diciembre de 2007, 12:15:10 pm por Manu23 »

Desconectado Javipe

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #19 en: 03 de Enero de 2008, 00:21:18 am »
Pere Riba y Fores se quedan sin montura los dos para la temporada proxima??

Según dailymotos Forés correrá el CEV con Kawasaki, en la categoría de Formula Extreme y con Silva de compañero.

Un saludo

Manu23

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #20 en: 03 de Enero de 2008, 16:40:06 pm »
Me da pena por Fores, es un paso atras, pero a lo mejor le sirve. Que lastima que el proyecto de Batta no siguiera adelante hace 3 años, a lo mejor ahora Xavi estaria mejor posicionado.

Desconectado Javi_GP

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #21 en: 04 de Enero de 2008, 12:02:46 pm »
A mi me sorprende mucho que hasta no hace más de un año y medio Sebastién Charpentier era un intocable en supersport y ahora está retirado...

¿Alguien sabe algo de esto, max07?

Gracias.
Donde esté una buena carrera de SBK, que se quite motoGP
Donde esté una buena carrera de Moto2, que se quiten los anuncios

El MITO de HONDA tiene hoy por hoy más de mito que de Honda
El MITO de Suzuki .......... se llama Schwantz

Desconectado max07

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #22 en: 04 de Enero de 2008, 13:08:04 pm »
Por lo que yo se, el Ten Kate quiere ganadores en sus filas, y Sebastien para el año que viene, y después de la temporada pasada no debia serlo a ojos de Ferry, por lo que lo “traspasaron” al equipo satelite Althea.
El problema no es tanto el traspaso en si sino que efectivamente Charpentier se canso de correr, se le apago el chip de ganar. Asi lo dijo en alguna entrevista que cuelga de internet.
Ahora no tengo tiempo, pero a ver si esta tarda os comento mi opinión  (siempre personal) del motivo de su retirada.

Desconectado Chuache

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #23 en: 04 de Enero de 2008, 16:01:19 pm »
Citar
SS - La situazione in griglia del 2008
02-01-2008

Non siamo, come presenza delle case costruttrici e livello di competitività, sullo stesso piano dei primi anni Duemila, ma il Mondiale Supersport nell'anno del proprio decennale mantiene alto l'interesse offrendo una griglia sempre superiore alle 30 unità. A poco meno di due mesi dal via del campionato 2008 lo schieramento tra le 600cc è ormai definito, specie per i top-team pronti a volare verso Phillip Island per i primi test Pirelli. I favoriti per la conquista del campionato restano, per curriculum e pacchetto a disposizione, i piloti Honda Ten Kate, compagine imbattuta dal 2002 a questa parte. Ritiratosi Sebastien Charpentier (adesso "team manager" e responsabile della divisione-Superstock), promosso in Superbike il Campione Sofuoglu, Ronald Ten Kate ha puntato sull'esperienza e solidità dell'ex iridato Andrew Pitt e sul talento Jonathan Rea, secondo nel British Superbike 2007, protetto Honda Europe. Una coppia che, secondo molti, è "sprecata" tra le 600, potenzialmente più forte addirittura del terzetto Ten Kate Superbike (Checa, Kiyonari, Sofuoglu). Super-favoriti che avranno a disposizione la missilistica CBR 600RR, moto regina della categoria per risultati acquisiti e presenza sul campo. La CBR resta così la più gettonata dalle squadre, vuoi per un'eccellente stato di competitività, vuoi per un rapporto qualità/prezzo senza rivali. Ecco spiegato la scelta di diverse strutture private della Supersport ed il monopolio Honda in griglia, dal 2003 d'attualità nel Circus della 600cc. Quest'anno inoltre non sarà il solo team Ten Kate ad aver un diretto apporto dalla divisione europea di Honda: il team Megabike, rinominato per esigenza di sponsor "HANNspree Honda Althea", sarà seguito con grande attenzione, portando in pista due competitive 600RR. La prima sarà affidata a Gianluca Nannelli (per lui l'occasione della vita), la seconda a Tommy Hill, promessa del motociclismo britannico, qualche gara nel 2007 con la Yamaha-Deutschland, infortunatosi a Calafat alla prima presa di contatto con la compagine romana. Giorlandino offrirà supporto tecnico anche al Berry Racing Team, squadra debuttante con il talentuoso Gianluca Vizziello e l'ex protagonista del Mondiale 125cc Mirko Giansanti.

La presenza Honda in Supersport prosegue con il Stiggy Motorsport, squadra dell'ex pilota Johan Stigefelt, più volte a podio la scorsa stagione. Con Robbin Harms e la promessa Joshua Brookes l'obiettivo è di chiudere nella top-3 di campionato, vincendo possibilmente qualche gara. Marchiati Honda anche i team Glaner Motocard (con Lascorz e Barragan), BenJan Motoren (Vesa Kallio e Graeme Gowland) nonchè il Parkalgar Racing, unitosi di recente con il team Ekerold, struttura che ha portato in dote il convincente Craig Jones. Passando alla Yamaha, non ci sono più scuse per la filiale tedesca, oggi squadra di riferimento dei tre Diapason nella categoria con un nuovo team manager, Wilco Zeelenberg, che ha recentemente sostituito Terrell Thein. Con la certezza-Foret ed un Broc Parkes pronto al grande salto si punta al titolo iridato: i primi test a Losail hanno offerto positivi responsi in questo senso. La pattuglia Yamaha vedrà al via ancora il Lorenzini By Leoni con l'appoggio della filiale italiana ed il casco tricolore Massimo Roccoli, chiamato alla stagione della verità dopo un, per sua stessa ammissione, deludente 2007 sui circuiti mondiali. Presenza "latina" in casa Yamaha con la filiale spagnola, la quale ha confermato l'impegno con due R6 per De Gea e Salom, con un cospicuo aumento di budget. Hanno invece abbandonato la Supersport il team GMT-94 ed RG, entrambi passati in Superbike rispettivamente con due R1 (per Gimbert e David Checa) ed una Ducati 1098 (Lorenzo Lanzi il pilota).

Fuori dalla 600 anche lo storico team Lightspeed della famiglia Bulega, con la Kawasaki che ha comunque trovato altre strutture per sincerare la presenza "verde" nella categoria. Squadra ufficiale e di sviluppo Pirelli resta il Gil Motorsport con la nuova coppia (chiamata a sostituire Fabien Foret, vincitore a Phillip Island con la ZX-6R) Chris Walker-Katsuaki Fujiwara: a loro favore gioca l'esperienza di anni ad altissimo livello, nonostante i primi test a Jerez siano stati deludenti. La squadra transalpina seguirà anche, per conto del Solution F, una ZX-6R per l'ex iridato 125 Arnaud Vincent, mentre dalla nostra penisola è confermata la partecipazione del team PMS con il campione Superstock 2004 Lorenzo Alfonsi. In casa Suzuki si punta tutto sulla filiale olandese e sugli sforzi di Marc Hoegee, che ha confermato il programma Supersport con Barry Veneman ed il neo-acquisto Didier Van Keymeulen, di ritorno tra le 600 dopo un 2006 da dimenticare. Discorso diverso invece per la Triumph, al debutto nel Mondiale Supersport in forma ufficiale dopo vittorie e titoli conquistati nei campionati nazionali di Francia, Italia e Gran Bretagna.

Le due 675 Daytona "Factory" saranno preparate dal team di Stefano Caracchi, pronto ad una nuova avventura dopo aver trascorso una vera e propria... vita con Ducati. Il primo pilota sarà Garry McCoy, mentre nei prossimi giorni sarà svelato il secondo nome della compagine romagnola. Altre due 675 saranno portate in gara, con appoggio di Triumph Italia, dal BE-1 Racing, che ha confermato Ivan Clementi (a podio al Mugello nel CIV Supersport) e preso Mark Aitchinson, uno dei migliori prospetti del motociclismo australiano, velocissimo tra le Superstock la scorsa stagione.

Mondiale Supersport 2008 - Squadre e piloti

HANNspree Honda Ten Kate: Andrew Pitt, Jonathan Rea (Honda CBR 600RR)*
Yamaha Deutschland: Broc Parkes, Fabien Foret (Yamaha YZF-R6)*
Triumph SC: Garry McCoy, ? (Triumph 675 Daytona)*
RES Software Hoegee Suzuki: Didier Van Keymeulen, Barry Veneman (Suzuki GSX-R 600)*
Kawasaki Gil Motorsport: Katsuaki Fujiwara, Chris Walker (Kawasaki ZX-6R)*
HANNspree Honda Althea: Tommy Hill, Gianluca Nannelli (Honda CBR 600RR)
Stiggy Motorsport: Joshua Brookes, Robbin Harms (Honda CBR 600RR)
Glaner Motocard: Joan Lascorz, Santiago Barragan (Honda CBR 600RR)
BenJan Motoren: Vesa Kallio, Graeme Gowland (Honda CBR 600RR)
Parkalgar Ekerold Honda: Craig Jones, Miguel Praia (Honda CBR 600RR)
Berry Racing Team: Gianluca Vizziello, Mirko Giansanti (Honda CBR 600RR)
Yamaha Lorenzini by Leoni: Massimo Roccoli (Yamaha YZF-R6)
Yamaha Spain: David Salom, David De Gea (Yamaha YZF-R6)
Kawasaki Solution F: Arnaud Vincent (Kawasaki ZX-6R)
PMS Kawasaki: Lorenzo Alfonsi (Kawasaki ZX-6R)
Triumph BE-1 Racing: Ivan Clementi, Mark Aitchison (Triumph 675 Daytona)

* Squadre sviluppo Pirelli

Alessio Piana

http://www.motograndprix.it/sbk/notizia.php?id_news=1390
Daijiro 74 - Craig 18 - Shoya 48 - Marco 58

Desconectado mikemetal29

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #24 en: 04 de Enero de 2008, 17:05:11 pm »
...Mirko Giansanti (Honda CBR 600RR)...

Juer, el Giansanti, y yo que pensaba que ya se había retirado. ¿Donde ha estado hasta ahora? Y Simone Sanna parece que no sigue en SSP.

V´s.
In the Presence of Enemies
Pt 1 - Prelude - Resurrection
Pt 2 - Heretic - The Slaughter

Desconectado max07

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #25 en: 04 de Enero de 2008, 18:03:59 pm »
Bueno como la tarde del viernes es tranquilita, ahora se ha retirado, y aunque no puedo hablar con él, daré mi opinión (repito personal y rebatible) del porque creo que se ha retirado Charpentier.

Es sencillo: porque no puede más.

La primera vez que conocí a Charpentier fue en unos entrenos en Montmeló, venia a probarse ante los pilotos del CEV de entonces en SSP (Oriol Fernández, Vázquez, Sarda y compañía) era joven, tenía ganas y venia de disputar el mundial, lo que le daba un halo de invencible que casi podía tocarse. Estuvo toda la mañana dando vueltas sin obtener los registros que justificaran el ficharle, pero él insistía en que todo estaba OK, el único pero estaba en los neumáticos, el equipo corría con Bdgstone y el era Francés, del equipo Honda Francia y piloto Michelín. Por la tarde, alguien fue a una tienda de neumáticos, compro un juego de Michelín pata negra de entonces, se los montaron y con una facilidad impresionante marco el mejor registro del día seguro y creo que record del circuito en una SSP.

Inmediatamente todos nos dimos cuenta que estuvo jugando con nosotros toda la mañana, y que solo iría deprisa con aquello que él quería.

En las dos carreras que corrió ese final de temporada, en Montmeló obtuvo la Pole pero quedó tercero en una carrera que debió haber ganado si no llega a modificar su relación de cambio la misma mañana de la carrera, y en Jerez, a los quince días, ganó.
Y ganó, porque él sabia o sentía que era el mejor piloto de la parrilla de CEV en ese momento, y porque el resto de la parrilla veía posible ser derrotado por el francés.

Cuando firmó para hacer una temporada completa en el CEV, vino con el mismo halo de mundialista respecto los demás, pero ahora con el tiempo, tengo mis dudas que él se sintiera con esa misma ambición, lo que si es seguro es que vino pensando que ganaría el CEV aplicándose como mucho un 90% de sus posibilidades, y lo que se encontró fue una realidad muy distinta. Los rivales habían mejorado muchísimo tanto en pilotaje como en medios técnicos, y la moto que tuvo a su disposición en la primera carrera no estaba suficientemente preparada para ganar, ni tan siquiera hacer podio. El resultado una mala clasificación en entrenos y un pésimo resultado en carrera (11). Ese día empezó a romperse algo de feeling piloto-equipo.

La siguiente carrera correspondía a una prueba del campeonato francés, que se disputó cerca de su casa. Hablé con él por teléfono los dos días de entrenos: la moto no tenia nada que ver con la que havia llevado en el Jarama días antes, era fantástica, havia mejorado mucho en aceleración y todo era perfecto. Creo que no hizo “pole” pero si primera fila, los ánimos estaban para ganar, pero se cayó dos veces en carrera, la primera marchando en el grupo de los lideres, y la segunda intentando una remontada imposible. La grieta si hizo más grande.

La siguiente carrera fue en Cheste o Albacete no recuerdo bien, por aquel entonces se disputaban dos grupos de clasificación en SSP, Oriol Fernández marcó el mejor tiempo en los libres del viernes de su tanda, Charpentier el de la suya justo antes de caerse y fracturarse el pie. Ese día, se rompió algo más que un pie en el equipo.

Volví a verle en el Jarama ya recuperado de su lesión y no era el mismo, sabia que no podía ganar y no le interesaba correr, solo daba vueltas y se quejaba, sus tiempos eran peores que los de unos meses antes y reconocía que la moto era mejor que la de entonces pero que él no conseguía dar la vuelta al chip para hacerla andar.

Después de “despedirle” no hablé mas con él hasta pasado un año (cuando fichó por Klaffi) estaba impresionantemente seguro de si mismo, había conseguido entrar en un equipo “grande” para disputar el mundial , se volvió a plantear seriamente la posibilidad de ganar carreras, quedó cuarto del mundial. Cuando fichó por Ten Kate, se vio, aun sin reconocerlo campeón del mundo, estaba donde quería estar y con el material que él siempre havia querido. Resultado campeón del mundo.

Pero su motivación se rompió de nuevo, no sé la causa pero estoy seguro de ello, a mediados de la temporada 2.006, cuando se lesionó de gravedad, creo que ese año se apagó su chispa. Le recordáis en Alemania chocando contra los neumáticos de la escapatoria cuando intentaba volver a pista, aquello no tenia sentido, estaba bloqueado.

Ganó el mundial que debía haber perdido solo por un error inexplicable de Curtain.

Sobre la temporada pasada no hace falta decir nada, ha sido increíble, una sombra de lo que fue.

Hay un par de entrevistas colgadas en Internet (en francés) después de su retirada, en ambas de dice lo mismo. “Estoy vacío” aunque una traducción literal da una mejor idea de lo que quiere decir “Estoy vaciado”, sencillamente es eso, ya no puede más, y concretamente su cerebro ya no puede más.

Ten Kate lo sabía y por eso lo traspaso a Althea, pero Sebastien supo también en el acto que jamás volvería a tener la motivación necesaria para ganar, y menos en un equipo que no fuera el Ten Kate.

Correr en Ten Kate, era para el Charpentier que yo conocí, casi una obsesión, era según él la única salida posible a la temporada que corrió en el CEV, havia que comprar un motor a Ten Kate para volver a ganar (algo que el equipo no podía permitirse). No se si ya lo conté otra vez, pero en el Jarama estuvo hablando con Fabien Foret (entonces oficial Ten Kate) por teléfono para que le diera la configuración de las suspensiones que llevaba en no sé qué circuito francés, el motivo, ambos tenían una forma parecida de pilotar, y ambos circuitos se parecían.

Por ello pienso que llegar al Ten Kate, le dotó de una auto confianza increíble, el año del primer mundial, ganó casi todas las carreras hasta proclamarse campeón, y no solo eso, creo que obtuvo el mejor tiempo en casi todas las sesiones de entrenos, solo por creerse invencible, se volvió invencible. Pero yo no se si su accidente en 2.006 o otra cosa le quebró su confianza, pero esa creencia de invencible desapareció para no volver. 
 
Chicho Lorenzo ha colgado un post muy interesante en el hilo de Lorenzo-Toseland, sobre la importancia de la psicología en el piloto, yo creo que la carrera deportiva de Charpentier es un ejemplo clarísimo de ello.
 

Desconectado wxat

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #26 en: 04 de Enero de 2008, 19:26:50 pm »
Impresionante relato, max. Ciertamente el factor psicológico es cada día más importante. Luego nos extraña y nos molesta que un piloto diga algunas cosas cuando es totalmente imprescindible (para optar a ganar) estar convencido de que uno es el mejor. Es difícil, muy difícil, estar convencido de que uno es el mejor y luego ser diplomático en las declaraciones, sobre todo cuando son en caliente. Igual de difícil que salir a ganar una carrera cuando uno se ve batido de antemano. Gracias por tu reflexión, max.

Saludos.
"Mucha gente hace las cosas mal en la vida. Las carreras hay que hacerlas bien.
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"Es un error capital teorizar antes de poseer datos. Uno comienza a alterar los hechos para encajarlos en las teorías, en lugar de encajar las teorías en los hechos"
Sherlock Holmes, detective creado por Sir Arthur Conan Doyle.
Rubén, hasta el cielo ya es gas a fondo...

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #27 en: 07 de Enero de 2008, 16:59:01 pm »
Gracias wxat.
Sobre todo que quede claro, puedo estar profundamente equivocado, es solo una opinion personal

Desconectado Javi_GP

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Re: WSSP 2008
« Respuesta #28 en: 10 de Enero de 2008, 12:45:57 pm »
Estupendo relato max07.

De todas formas, hay algunos aspectos de Charpentier que me parecen entrever, aunque claro, no dejarán de ser puras especulaciones.

Lo primero es que llama la atención el tema de las gomas. En un sólo día es muy complicado rendir con gomas de nueva marca al mismo nivel que con las gomas con las que llevas rodando tanto tiempo. Pero también es sabido por todos que el piloto que es capaz de adaptarse rápidamente puede ser considerado mejor piloto simplemente por eso, por capacidad de adaptación y por poder ir rápido con "cualquier cosa".

También me llama la atención que Sebas parece "adolecer" de un bajón de rendimiento cuando no tiene lo mejor o cuando no tiene lo que quiere. Algo así como que sólo va rápido cuando tiene lo mejor de lo mejor y, además, en su sitio.
Así no es demasiado complicado para un piloto profesional ir rápido.

Quizás eso demuestre una cierta fragilidad mental. Eso de ahora soy fuerte porque lo tengo todo y ahora soy una mierda porque me falta todo.
Hay pilotos que hacen resultados decentísimos e incluso impresionantes sin tener lo mejor o sin tener todas las cosas en su sitio.
Cuántas veces habremos oído aquello de "ese tío pone lo que le falta a la moto".
Un caso puede ser Rossi.
¿Alguien cree que algún otro piloto podría haber hecho el papel de Rossi con la M1 en el 2007? Yo creo que nadie habría conseguido con esa moto lo que logró Rossi. Valentino se entregó siempre, se cayó, se lesionó, y aún así siguió ganando, luchando, subiendo al cajón.
Esa mentalidad es la que forja a un campeón.

Sebas también es campeón, y además por partida doble, pero no parece que tenga la consistencia mental como para mantener un nivel de competitividad alto y estable cuando las cosas se tuercen.

Por otra parte, está el tema de las lesiones y las caídas.
No es lo mismo lesionarse con cierta gravedad a los veintipocos años (mirad a Dani o a Elías) que hacerlo con treintaipocos.
Hay muchos pilotos que llevan un rendimiento en su vida como profesionales altísima y, de repente, llega una caída fuerte que les hace cambiar, que les hace desinflarse, que les hace sentir miedo en las mismas circunstancias en las que, años trás, habrían ido a cuchillo sin pensárselo dos veces.
Un claro ejemplo de ello es el de Kevin Schwantz, o el de Sito Pons.
Llegó un punto en el que las lesiones les provocó miedo, y éste les provocó dejar de ser lo que llegaron a ser.

Eso pasa en este deporte, y creo que Charpentier no ha sido una excepción al respecto.

A título personal creo que Sebas debió haber subido de categoría, dejando SSP para irse a SBK, aunque no llegaré a saber si tuvo la ocasión para hacerlo o no tuvo más remedio que quedarse donde estaba.

De todas formas, muchas gracias por la historia y por tu visión de la misma, max07.

Saludos a todos.
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Re: WSSP 2008
« Respuesta #29 en: 10 de Enero de 2008, 13:06:42 pm »
gracias oor la info, max - muy interesante. un piloto rapidísimo y sincero
Qué tiempos aquellos con los Malasombra Bros., Pólux Crivillé, Renzo Oliveri  ... los primeros días del gp500